LA TRASFIGURAZIONE DEL NOSTRO CONCEPIMENTO

TU MI SCRUTI E MI CONOSCI


Quando sentiamo di non essere stati voluti dai nostri genitori, di non essere stati desiderati, pensiamo a quello che dice il salmo: "Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto". Dio è il nostro creatore, egli ci ha amati per crearci e ci ha creati per amarci.... e così per trasformare le nostre ferite in fonte di gioia, cantiamo al nostro Padre e creatore questo canto:

_____________________________
 Canto
per Colui che rende eterni.
_____________________________________________________________________

Misericordioso,
tu mi scruti e mi conosci :
tu conosci
quando seggo e quando mi alzo.
I pensieri di cui mi diletto
tu li penetri da lontano,
nella veglia e nel sonno
mi passi al vaglio per purificarmi
e di tutte le mie vie
ti prendi cura con amore.

Ciò che sale dal cuore
ancora non è sulla mia lingua,
ed ecco, tu, Misericordioso, già conosci ogni cosa,
passata e futura ;
da ogni parte mi avvolgi di amore
e posi su di me la tua carezza.

Meraviglia sovrannaturale è la tua conoscenza,
inaccessibile per me,
non posso comprenderla !

Dove andare lungi dal tuo spirito,
e dal tuo volto, dove fuggire ?
Se i cieli ascendo, là tu sei !
Se dell’Ade faccio il mio giaciglio, eccoti !

Se prendo le ali dell’aurora,
per abitare all’estremità del mare,
anche là la tua mano soavemente mi conduce
e mi attira la tua destra ;
e se penso: « Certo, calando, la tenebra mi nasconderà »,
allora la notte è luce attorno a me !
Perché le tenebre stesse non possono celare da te,
e la notte fa luce come il giorno :
la tenebra è come la luce.

Perché sei tu che hai creato e possiedi
l’intimo del mio spirito :
nel grembo di mia madre mi hai coperto con la tua ombra.

Io ti ringrazio
perché stupendamente mi formasti,
miracolosamente:
sono meravigliose le tue opere,
e molto bene lo sa l’anima mia !

Il mio essere non ti era celato
mentre venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
I tuoi occhi mirarono il mio embrione,
e sul tuo libro
tutti erano scritti i giorni :
furono plasmati
quando ancora nessuno era in essi.

Quanto inestimabili per me
i pensieri di cui ti diletti, o Dio !
Quanto incalcolabile il loro numero !
Li conto, e sono più della sabbia ;
dal sonno della morte
mi sono risvegliato,
e con te sono ancora.

(traduzione dall'ebraico di Teresa Piacentini)